“Il cambiamento climatico è reale. La sfida è avvincente. Più a lungo aspettiamo, più difficile sarà risolvere il problema.” – John Forbes Kerry
Il progetto artistico diffuso Elogio del Limite e la mostra di arte contemporanea inaugurata a Cisano, vogliono innescare una riflessione sulle nostre abitudini di consumo: anche le piccole azioni quotidiane possano infatti avere un impatto sull’ambiente che ci circonda.
La mostra di Arte Contemporanea inaugurata a Cisano attraverso un’esperienza estetica fortemente immersiva dialoga con i visitatori con l’obiettivo di rinsaldare la consapevolezza di come ciascuno possa essere artefice di un sempre più necessario cambiamento di stile di vita e di consumo. Siamo infatti convinti che oggi più che mai serva muoversi compatti – cittadini, istituzioni, mondo produttivo e terzo settore – nel solco di una nuova cultura ecologica basata su un “sano” principio di autoregolazione.
Per dialogare con i cittadini gardesani e i tanti turisti presenti sul Garda durante il periodo estivo, abbiamo scelto di affidarci al linguaggio dell’arte e della bellezza.
In mostra, nelle splendide sale espositive di Palazzo Cominelli, ci saranno le opere di Cristina Gardumi, Davide Lovatti, Vincenzo Parisi, Enrico Ranzanici, Fausto Salvi e Gionata Xerra.
Le opere dei 6 artisti indagano con vari linguaggi – dalla ceramica alla fotografia, passando per la videoart – il rapporto tra Uomo e Natura e ancora una volta ci invitano a riflettere su come sia necessaria da parte di tutti una presa di posizione attiva che si trasformi in azioni concrete di salvaguardia. Ciascun artista attraverso la sua opera ci donerà il proprio punto di vista: uno stimolo, una denuncia, una proposta per riflettere insieme su questa tematiche.
La mostra realizzata in collaborazione con Fondazione Cominelli e l’associazione culturale 7 milamiglialontano ha ricevuto il supporto del Comune di San Felice del Benaco e sarà fruibile gratuitamente sino al primo ottobre durante il weekend (sabato e domenica).
Come ci ha detto Stefano Mancuso il 4 maggio quando lo abbiamo incontrato a Desenzano: “Si sente spesso parlare di riscaldamento globale, cambiamenti climatici, inquinamento urbano, diminuzione della biodiversità ecc., ma non credo che la gravità della situazione sia chiara ai più. Essere consapevoli del disastro che i nostri consumi stanno creando dovrebbe renderci tutti più attenti ai nostri comportamenti individuali, ma anche arrabbiati verso un modello di sviluppo che, per premiare pochissimi, distrugge la nostra casa comune.”
Secondo il “principio di precauzione” che il metodo scientifico ci insegna, la necessità di modificare le nostre abitudini non è un favore dovuto a qualcuno, ma il più grande atto d’amore verso noi stessi: in questo senso, l’Elogio del Limite assume una nuova e diversa connotazione, quella di “Ode alla Vita”.